Dieta Paleo a Napoli (*per lo più sconsigliata) – Centro Morra

Dieta paleo Napoli

Che cos’è la dieta paleo?

La dieta Paleo è chiamata anche dieta paleolitica o dieta delle caverne perché è basata sul principio di ricostruzione delle abitudini alimentari dei nostri antenati risalenti al periodo paleolitico, circa 10.000 anni fa.

L’autore della teoria (Lorren Cordain) sostiene che ci si nutriva principalmente dei proventi della caccia e del raccolto; esclude, quindi, quasi tutti gli alimenti trasformati quali latticini, cereali  zucchero, merendine, salumi e cibi pronti.

Vanno bene le uova, la frutta e la verdura devono essere rigorosamente di stagione. Come dolcificante può essere utilizzato il miele.

I nostri nutrizionisti la sconsigliano. Vediamo perché.

L’alimentazione della dieta paleolitica prevede di recuperare le abitudini alimentari degli antenati e seguirle nel modo più corretto possibile.

Da queste affermazioni che nascono le condivisibili critiche alla dieta paleo:

Non è assolutamente semplice ricostruite la dieta dell’era paleolitica semplicemente perché le abitudini alimentari erano diverse da continente a contiene e da territorio a territorio.

Durante il paleolitico, infatti, l’uomo faceva di necessità virtù: chi viveva in aree tropicali e subtropicali aveva un maggiore accesso alle fonti vegetali, mentre nel Nord Europa era privilegiata la cacciagione.

Di sicuro, però, semi, frutta, verdure e tuberi avevano una rilevanza maggiore rispetto a quella che gli autori della dieta riconoscono oggi.

Inoltre, molti studi come quello sulla popolazione degli Hudza in Tanzania (Nature.com), evidenziano che oltre il 70% delle energie fisiche derivava da fonti vegetali.

Qualcosa di ben diverso rispetto alle moderne paleo-diete, troppo ricche in proteine di origine animale.

Dott.ssa Sarah Petrelli,
nutrizionista presso il Centro
Morra di Pomigliano (Napoli).
Puoi prenotare una visita
nutrizionale telefonando
allo 081 224 2283.

Quali cibi prevede la dieta Paleo?

  • Verdura e frutta: che sia fresca, fermentata o surgelata e di ogni varietà. Da consumare sia cruda che cotta.
  • Carne, Pesce e Uova: preferire carne da animali allevati al pascolo, pesce pescato (di piccola taglia) e uova del contadino. Includere frattaglie e brodo d’ossa.
  • Riso e amidi: alimenti border-line, ovvero, non è esattamente un cibo paleolitico, tuttavia in caso di prolungata attività fisica (endurance), un po’ di riso per velocizzare il recupero è lo stesso Cordain a consigliarlo, in alternativa a frutta o sport-drink.
  • Semi e Noci: da evitare in caso di allergia.
  • Radici e Tuberi: che si tratti di topinambur, daikon, tarassaco, patate, carote, pastinaca o patate dolci, si tratta sempre di un’ottima scelta.
  • Oli e Grassi di qualità: grassi saturi, monoinsaturi ed omega-3. Olio di cocco, olio d’oliva, olio di pesce, strutto, pancetta.
  • Burro e Ghee: in assenza di problemi autoimmuni e di intolleranze ed allergie a caseina e lattosio, burro e ghee sono ammessi, per un consumo occasionale nella paleo dieta (di Robb Wolf). Purché prodotti con latte proveniente da mucche allevate al pascolo. Il profilo di acidi grassi che contengono è ottimale (poco acido palmitico, ma molto acido linoleico coniugato) e il loro contenuto di antiossidanti è altissimo. Tutti gli altri latticini, non sono ammessi.
  • Spezie, Erbe aromatiche, Funghi e Alghe: Tutte quello che potete immaginare. Solo di alghe ne esistono 25.000.
  • Integratori: Sono ammessi pochi integratori quali la vitamina D, olio di pesce (omega-3) e magnesio (ammenochè non siano necessari per altri problemi di salute).

Quali cibi esclude la dieta Paleo?

  • Pseudo-grani: riporta lo stesso Loren Cordain nel suo libro The Paleo Answer: “La Quinoa è uno pseudo-grano, originario del Sud America. Come l’amaranto ed i semi di chia, contiene numerosi anti-nutrienti, come saponine, inibitori della proteasi, fitati e tannini. In sostanza, evitate tutti gli pseudo-grani (quinoa, amaranto, semi di chia e grano saraceno), soprattutto se in presenza di malattie autoimmuni.”
  • Cereali: tutti esclusi, in qualsiasi forma possiate immaginare.
  • Latte e latticini: tutti esclusi, tranne due eccezioni, valide in certi casi.
  • Legumi: sull’argomento il dibattito si è riaperto; ad oggi però, i legumi, in nessuna forma, sono ammessi.
  • Grassi trans e Parzialmente Idrogenati: da evitare l’olio di soia, olio di girasole, olio di arachidi, margarina. Tutti gli oli pro-infiammatori sono da eliminare.
  • Zucchero e Alcool
  • Cibi raffinati e Industriali: esclusi tutti i cibi processati e quindi trasformati da processi industriali e arricchiti con conservanti, additivi e coloranti.

Alcuni principi della dieta Paleo comunque sono validi!

Parlare di paleo-dieta è corretto se ci riferiamo alle carni allevate al pascolo (non intensive) e non trasformate, (per le quali di recente studi importanti ne hanno decretato la tossicità per l’uomo), al pesce pescato, alle uova da allevamento a terra, alle verdure di ogni tipologia.

Ma è di fatto impossibile ricondurre la Paleo dieta a un unico regime alimentare.

Ciò su cui si dibatte molto, invece, sono le possibili implicazioni per la salute.

A quasi tutti i pazienti che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali – malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa – oggi molti specialisti raccomandano di seguire una dieta riconducibile a quella paleo: ovvero priva di alimenti trasformati, farinacei, latte e derivati.

Comunque diversi studi sottolineano quanto sia importante personalizzare la dieta: la tolleranza di ciascun paziente ai singoli alimenti può essere anche molto diversificata.